La filastrocca del sorriso



Andava un giorno un vecchio tutto solo per la via
meditando sulla vita senza gioia né allegria.
Il bilancio di quegli anni così lunghi già trascorsi
era solo un lungo elenco di rimpianti e di rimorsi.
Cosa mai aveva fatto lui di buono a questo mondo?
Cercava una risposta nel suo cuore più profondo.
Si chiedeva se qualcuno avrebbe un giorno ricordato
un po' di cose belle e buone che aveva lasciato.
E mentre passeggiava con questi pensieri in testa,
udì tante risate come di qualcuno in festa.
Vide un bel bimbetto che giocava spensierato
dentro la sua gioia totalmente concentrato.
Allora ricordò quanti sorrisi aveva fatto;
milioni di milioni pensò, molto soddisfatto!
Capì che il suo tesoro più grande e più pregiato
era ogni sorriso ricevuto e regalato.
Era quanta gioia lui nei cuori aveva messo
ciò che più pesava nella sua bilancia adesso.
E quando quell'estate volò dritto in paradiso,
aveva ancora il volto aperto in un grande sorriso.

La gioia



La gioia è una qualità dello Spirito umano.
Tuttavia è necessario insegnarla di nuovo agli adulti,
giorno dopo giorno, perché possano riconquistarla.
Basterebbe un solo, brevissimo istante: la gioia è sempre stata lì,
a un passo, dentro ciascuno di noi,
ma è necessario che cada il velo della mente,
il velo che nasconde ciò che siamo in una realtà invisibile
eppure mille volte più reale della materia.
Ai bambini è necessario semplicemente lasciarla esprimere
perché non l'hanno ancora perduta.
Essi sono gioia pura, ancora intatta, e i nostri migliori maestri.


Grazia Catelli Siscar
Autrice de I Viaggi di Timoteo


Terra senza guerra


Una stellina rosa, nel buio della notte
vide una bambina con le ossicina rotte.
Vide che guardava, con occhi spalancati,
molto spaventata milioni di soldati.
Era lontanissima la rosea stellina,
eppure udiva il pianto della piccolina.
E al pianto disperato di quella creatura
si univano i lamenti di tutta la natura.
Insieme alle grida e al pianto della terra
si univano i singhiozzi di ogni bimbo in guerra.
Guardò la luna in faccia e chiese con mestizia
il vero motivo di una simile ingiustizia.
Chiese perché gli uomini d'ogni colore
avevano scordato di possedere un cuore.
E chiese alla luna che ascoltava rattristata
quando la follia nella gente fosse nata.
Chiese come può un uomo ben dormire
se nel mondo un bimbo di fame va a morire?
La luna rispose alla triste stella:
«Forse non lo sai, ma c'è una cosa bella.
Quando incontro il sole nel rosso firmamento
è per ogni uomo un magico momento.
Dunque posso chiedere all'astro più brillante
un'intercessione del nostro Comandante.
Colui che ci ha creati può fermare il tempo
proprio nell'istante di quel magico momento.
Allora ogni uomo volgerà lo sguardo al cielo
e da tutti gli occhi finalmente cadrà il velo.
Vedranno la bellezza del mondo ereditato
che va distruggendo ogni singolo soldato.
Infine questa razza saprà che la sue sorti
dipendono da bimbi gioiosi, sani e forti». 
A quelle parole la tenera stellina
brillò luminosissima fino alla mattina.
Il pianto disperato che di notte aveva udito
sembrava cessato, pareva finito.
La luna aveva forse di già incontrato il sole
e gli aveva forse detto tutte le parole?
Aveva il Creatore accolto la preghiera?
Ogni cosa buona credendoci si avvera!








L'Armonia interiore




Se vibriamo di armonia interiore,
essa, come un magico diapason, ci armonizza con l'universo intero.
Accogliamo quindi i bambini in case colme di armonia,
insegniamo loro come accordarsi su questa divina frequenza,
ed essi spalancheranno per noi le porte di un paradiso in terra:
la città di un futuro possibile, dove abitano uomini di pace.